Dalla montagna alla bassa, 29 gioielli che raccontano di un passato che parla di signori e pellegrini, di vita civile e di tradizioni religiose. Dopo il grande successo delle prime due edizioni (oltre 7mila presenze), ritorna per il terzo anno consecutivo “La Notte delle pievi”. Sarà una serata speciale per ammirare la volta stellata tra canti, musica, spettacoli, rievocazioni e visite guidate che faranno riscoprire ai visitatori l’antico centro di aggregazione religiosa e sociale di questi storici luoghi di culto: un’occasione da non perdere per conoscere o rivedere questi tesori del Romanico, unici nelle loro caratteristiche. Tutte le pievi saranno aperte dalle 21 per una visita gratuita con una guida esperta che svelerà aneddoti, curiosità artistiche e architettoniche di ogni monumento. A seguire, alle 22, ogni chiesa presenterà un piacevole momento di musica, canti e rievocazioni medievali. Il tutto sarà a ingresso gratuito. Due le novità che per la prima volta entrano nel circuito: la Chiesa di Santa Maria Maddalena a Castelguelfo e la pieve di Casanova a Bardi, due piccoli gioielli forse non tanto conosciuti ma ricchi di storia e arte antica davvero da scoprire. Come di consueto si potrà visitare a Bardone la pieve di Santa Maria che conserva una pregevole Deposizione simile a quella antelamica del Duomo di Parma, la pieve di Bazzano dedicata a Sant’Ambrogio che conserva un fonte battesimale del XIII secolo, importante testimonianza della scultura romanica emiliana. A Berceto il Duomo di San Moderanno, situato sulla via Francigena, nato come chiesa del monastero voluta dal re longobardo Liutprando nel 719; a Borgotaro la chiesa di San Cristoforo, che sorge su un’antica strada alternativa e parallela alla Francigena; la pieve di Cabriolo, dedicata a San Tommaso Beckett, e ancora il santuario di Careno dedicato a Santa Maria Assunta; l’abbazia di Castione Marchesi che conserva diversi frammenti dell’unico esempio di mosaico pavimentale romanico nel parmense. A Collecchio la pieve di San Prospero possiede diversi esempi di arte romanica, mentre quella di Contignaco del XII secolo ospita parti di affreschi quattrocenteschi. Spicca inoltre la cattedrale di Fidenza, dedicata a San Donnino Martire, uno degli esempi più importanti del romanico emiliano. E ancora, l’abbazia di Fontevivo che conserva una Madonna con Bambino che si ritiene scolpita da Benedetto Antelami. La pieve di Santa Maria Assunta a Fornovo, risalente al IX secolo, è tra le più antiche della diocesi di Parma; poi c’è quella di San Giovanni Battista a Gainago, la pieve dei Santi Ippolito e Cassiano a Gaione (nella foto, l’arpista Carla They) e la chiesa di Santa Giuliana di Moragnano con le sue numerose incisioni graffite all’interno e all’esterno dell’abside. Interessanti anche la chiesa di Santa Croce a Parma, la pieve di San Genesio nella campagna San Secondo parmense e la chiesa dei Santi Simone e Giuda a Sanguinaro che possiede un’antica cripta. Musiche d’altri tempi anche in San Nicomede, la più antica chiesa nell’Italia settentrionale dedicata al santo, nella pieve di San Pancrazio e a Sant’Iario Baganza, dove è visibile l’arte delle maestranze antelami che attive nella cattedrale di Parma. L’elenco comprende, inoltre, la suggestiva pieve di Santa Maria Assunta a Sasso, arroccata su uno sperone di roccia, la chiesa di San Lorenzo e Battistero di Serravalle, una delle più antiche del parmense e la sola ad avere un edificio apposito per la celebrazione del battesimo. Poi la chiesa di San Biagio a Talignano ai margini dei Boschi di Carrega, la pieve di San Pietro Apostolo isolata in cima a un monte a Tizzano Val Parma, la chiesa di San Geminiano a Vicofertile con un interessante fonte battesimale e la chiesa di Santa Maria Assunta a Zibana, una delle tappe di un antico percorso che collegava Emilia e Lunigiana.
L’INFORMAZIONE domenica 9 agosto 2009