Sarà trasmesso domani alle 21 in streaming sulla pagina Facebook del Comune di Sorbolo-Mezzani e su quella dell’Associazione Serassi il Concerto di Natale promosso dall’associazione stessa per la rassegna «Musica intorno al fiume» giunta alla diciottesima edizione. Il concerto, nella Chiesa di San Michele di Mezzano Superiore, avrà come protagoniste il soprano Annalisa Ferrarini e l’arpista Carla They impegnate in un programma di musiche sacre e in un medley di classici natalizi da «Panis angelicus» di Franck a «Stille Nacht» di Gruber. «Abbiamo scelto brani famosi perché vogliamo dare gioia al pubblico collegato. In questo momento storico abbiamo bisogno del calore della tradizione e dell’atmosfera del Natale. Ho curato personalmente le trascrizioni per voce e arpa – spiega la They -. Per me è motivo di grande soddisfazione. Nei primi concerti, spesso gli organizzatori mi affiancavano un pianoforte temendo che un concerto di arpa sola non potesse reggere. Ora il problema non si pone più. L’arpa è uno strumento meraviglioso e sono contenta che anche nel concerto “A riveder le stelle” della Scala sia stato valorizzato. L’arpa era in quasi tutti i pezzi, dallo Chénier a L’elisir d’amore da Werther a Lo schiaccianoci, con le ottime arpiste dell’orchestra della Scala, Luisa Prandina in primis». Questo è un dicembre anomalo per la They che senza pandemia avrebbe suonato quasi ogni sera in questo periodo di Natale. Ma dal lockdown di primavera la musica è cambiata e per tutti i musicisti liberi professionsti senza stipendio e tutele per mesi e mesi, la preoccupazione è andata aumentando come un crescendo rossiniano. «Mi sono trovata in una specie di limbo da quando è stato tutto cancellato e il peggio è che non se ne vede l’uscita. – spiega They – Cancellato anche il concerto del Ravenna Festival che avrei dovuto tenere nella basilica di San Vitale col mio gruppo Corde Armoniche, progetto selezionato tra tantissime richieste, annullato così come tutta la rassegna e come la tournée nei castelli in Francia col flautista Raffaele Bifulco. Che ne sarà di noi musicisti? E’ vero che in famiglia si sta bene ma non basta, la musica per noi è vita oltre che lavoro. Molti colleghi sono stati costretti a ripiegare sull’insegnamento alle scuole medie e mi riferisco a bravi musicisti che mai avrebbero preso in considerazione di entrare in una classe. Non voglio far polemica ma non capisco perché in chiesa si può andare per la messa ma non per un concerto con ingressi contingentati e indossando la mascherina. Per ora aspettiamo ma non vorrei che qualcuno nel frattempo facesse la fine di Madama Butterfly».
GAZZETTA DI PARMA 21 dicembre 2020 ILARIA NOTARI